Alexander FALILEYEV, Dictionary of Continental Celtic Place-Names, Aberystwyth 2010, 279 pp.
Nonostante la cattiva qualità di stampa e l’impaginazione (non certo ottima) quest’indice di toponimi celtici è uno strumento fondamentale. E, in certo senso: fresco.
Fresco non solo perché indica nuove prospettive di ricerca specifiche e ultra-specialistiche. Ma (ancor più!) perché sembra rispecchiare una nuova idea di storia dell’Europa antica, che sempre maggiormente coinvolge il senso comune e, sempre più, si fa strada anche nei testi scolastici dei popoli dell’Occidente.
Concepito quale companion al «Barrington Atlas of the Greek and Roman World», la storiografia futura, del mondo anglofono ma non solo – nella misura in cui non sarà più esclusivamente romanocentrica – non potrà che servirsi anche di questo volume.
E, certo, a noi non può che fare piacere. Giacché studiosi e lettori comuni non mancheranno di cozzare contro un dato di fatto, cui l’Autore (dell’Aberystwyth University) sembra particolarmente affezionato.
Mi riferisco allo stato di cose, su cui l’autore batte particolarmente, per cui la prima lingua celtica attestata è – per dir così – il padano antichissimo, o lepontico: «The earliest attested Celtic idiom is “Lepontic” – the language of ca.140 inscriptions in Etruscan-derived script found compactly in northern Italy and Switzerland»
© f. ramponi – Oxford
Abbozzi di Recensioni Per la Rete.
Solo il testo a stampa rispecchia la stesura conclusiva, il mio pensiero definitivo!